Rocco Schiavone, la quinta stagione

Referenze

Rocco Schiavone, la quinta stagione

| Paola Rocco

Diretta da Simone Spada e prodotta da Cross Productions e RaiFiction, è andata in onda su Raidue dal 5 al 19 aprile scorso la quinta stagione della serie dedicata a Rocco Schiavone, il vicequestore romano interpretato da Marco Giallini e nato dalla penna di Antonio Manzini (che con Maurizio Careddu firma la sceneggiatura), in trasferta coatta alla Questura di Aosta per motivi disciplinari (dopo averlo arrestato, Schiavone ha ridotto in fin di vita il giovane Giorgio Borghetti Ansaldo, stupratore seriale di ragazzine e figlio di un sottosegretario agli Esteri, che dopo l’accaduto ha chiesto e ottenuto l’allontanamento del poliziotto). 
Buono il successo di pubblico per questo quinto appuntamento, forse un po’ scarno (quattro episodi: comunque più nutrito rispetto alla quarta stagione, andata in onda nel 2021 e risolta in appena due puntate) e sceneggiato, appunto, dallo stesso Manzini a partire dai racconti Confini e ...e palla al centro (nei volumi Il calcio in giallo e Una settimana in giallo), accorpati nel primo episodio, Il viaggio continua, e del romanzo Vecchie conoscenze, penultimo malinconico capitolo della saga edita da Sellerio. 
Non pervenuto, e quindi ancora sfruttabile nell’ottica di una sesta stagione (che, al netto delle polemiche legate al plateale consumo di droghe del vicequestore, sembra molto probabile) l’ultimo Le ossa parlano, insieme a diversi racconti; tra l’altro, in questi giorni Manzini ha annunciato l’uscita a fine maggio di un nuovo capitolo, Elp.

Alquanto complesso e, nella versione televisiva, opportunamente diluito in tre episodi (Chi parte e chi resta, Punti di vista e Vecchie conoscenze), Vecchie conoscenze porta a compimento non poche vicende in sospeso: l’incomprensibile scomparsa del cadavere di Luigi Baiocchi, il pregiudicato responsabile della morte di Marina, la moglie del vicequestore (Isabella Ragonese), rimasta uccisa per sbaglio nel 2007 in un fallito attentato al poliziotto, che insieme all’amico Sebastiano (Francesco Acquaroli) ha poi cercato e freddato Baiocchi con un colpo di pistola, seppellendone il corpo sul litorale laziale; l’ambigua complicità della giovane ispettrice Caterina Rispoli (Claudia Vismara) col dirigente romano Riccardo Mastrodomenico; il ruolo dello stesso Sebastiano nelle vicende legate alla morte di Marina e al traffico di cocaina smantellato da Schiavone; la fuga dal carcere del fratello di Baiocchi, Enzo (Adamo Dionisi), gola profonda che dopo aver fatto i nomi di mezza Roma è riuscito a raggiungere la Svizzera, tallonato da Sebastiano (a sua volta in cerca di vendetta: convinto di sparare a Schiavone, Baiocchi gli ha infatti ucciso la compagna Adele Talamonti, ospite ad Aosta del vicequestore).
E ancora la partenza per Milano di Gabriele (Carlo Ponti di Sant’Angelo), l’adolescente col quale Rocco ha sperimentato una sorta di paternità vicaria; la storia d’amore con la giornalista Sandra Buccellato (una dolente, disillusa Valeria Solarino), l’irrimediabile incrinatura del rapporto con l’agente Italo Pierron (Ernesto D’Argenio) e i sempre più precisi e circostanziati sospetti sull’amico di sempre. Inoltre Chi parte e chi resta e Punti di vista vedono il vicequestore alle prese con l’assassinio della storica dell’arte Sofia Martinet, trovata cadavere nel salotto di casa, e l’outing dell’agente Michele Deruta (un eccellente Massimiliano Caprara), da tempo in coppia con Federico, titolare effettivo del panificio che tutti ritenevano invece di proprietà dell’inesistente consorte di Deruta. 

Complesso e ricco di colpi di scena, come accennato, l’evolversi della saga, forse per questo trasposta sullo schermo “in maniera editoriale”, come ha sottolineato lo stesso Manzini (AostaSera.it), cioè senza nessun tipo di variazione rispetto alla pagina scritta. E riconfermato tutto il cast (con l’eccezione di Isabella Ragonese, sostituita da Miriam Dalmazio): ottima, come sempre, la prova attoriale di un arruffato e spiegazzato Giallini, e poi di Massimo Reale (nei panni dell’anatomopatologo Alberto Fumagalli, ormai stabilmente in coppia con la collega Michela Gambino, interpretata da Lorenza Indovina), Tullio Sorrentino (Brizio Marchetti, amico d’infanzia di Schiavone insieme a Furio Lattanzi/Mirko Frezza e a Sebastiano Cecchetti/Francesco Acquaroli), Filippo Dini (il lunatico procuratore Maurizio Baldi), Massimo Olcese (il questore Andrea Costa), Christian Ginepro (l’agente Domenico D’Intino, in leggero recupero dopo l’ostracismo comminatogli da Schiavone, ferito per sbaglio dall’incapace sottoposto in un conflitto a fuoco), Gino Nardella (l’agente Ugo Casella), Antonio Lo Porto (il viceispettore Antonio Scipioni). 
Divertente la partita di pallone (tratta, del resto, da un racconto esilarante) e pur se contenuta molto buona l’interpretazione di Ernesto D’Argenio, un Italo Pierron congelato ormai in un distacco ligneo nei confronti del vecchio mentore Schiavone (coinvolto in un giro di partite a poker con carte truccate e più volte soccorso dal vicequestore, Pierron ha infine deciso di smarcarsi dalla protezione di Rocco e dal suo ruolo istituzionale dando spazio alla propria intima natura di faina nel pollaio, come fin dall’inizio era stato definito dallo stesso Rocco, uso fin da bambino all’individuazione di somiglianze col regno animale, sulla scorta appunto dell’Enciclopedia degli animali regalatagli dal padre). Sempre più solitaria, dunque, l’esistenza (o meglio, la permanenza in vita) di Schiavone, invano sfiorato dalla tentazione di un amore nuovo e come sempre accompagnato dal fantasma della moglie Marina, spirito gentile che forse vive solo nella sua immaginazione...

 

Condividi su
Paola Rocco

Paola Rocco

Autrice del romanzo giallo 'La carezza del ragno' e appassionata lettrice, scrive di mistery e venera Agatha Christie. Vive a Roma con il marito, la figlia e una gatta freddolosa detta Miss Poirot.

Articoli correlati

Seguici

Contattaci

Temi

Contattaci

  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


©2021 Massi Dicle. All rights reserved.
Privacy & Cookie policy.
Powered by microcreations.it