Giulia Caminito

Referenze

L'acqua del lago non è mai dolce

| Giuseppe Di Matteo

Leggere L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, edito da Bompiani (297 pag., 18 euro), è un po' come rivivere un'epoca appena trascorsa di cui si avvertono ancora gli echi. Il romanzo, ambientato tra Roma e Anguillara Sabazia, antico borgo che si affaccia sul lago di Bracciano, racconta infatti l'odissea di una famiglia in perenne lotta contro la povertà e alla disperata ricerca di un ascensore sociale sempre più inceppato. 

Siamo all'inizio degli anni Duemila. Anni di grandi sconvolgimenti, ma che avrebbero portato in dote pure una certa cultura del disimpegno foriera del vuoto dei nostri tempi. Non c'è più traccia della passione politica delle generazioni passate, né dei grandi ideali che hanno diviso il mondo in due blocchi. Ormai l'imperativo - a prescindere dal ceto sociale - è ripiegarsi su se stessi e, nel peggiore dei casi, sopravvivere con le unghie affilate nell'indifferenza collettiva. Un monito che vale soprattutto per Antonia, madre spigolosa e centro propulsore di un nido assai problematico, che conta un marito disabile e quattro figli. Tra loro c'è Gaia, adolescente insicura e imprigionata nel groviglio di regole che Antonia ha costruito negli anni.

Tutto sembra cambiare il giorno in cui la famigliola abbandona Roma per trasferirsi ad Anguillara, terra promessa di un possibile riscatto che però non arriverà mai. Chi ne soffre maggiormente è Gaia, che si rifugia in uno studio quasi matto e disperatissimo per mantenere una vecchia promessa e impara a costruirsi una corazza per attraversare il vortice di autodistruzione che la inghiotte. Testimone oculare delle sue peripezie è il lago, specchio ambiguo di un destino amarissimo che si impossessa della storia travolgendo chiunque trovi sulla sua strada.

Quello di Caminito, infatti, è un romanzo di antieroi che non ammette quadretti rassicuranti e si alimenta di infinita durezza. Il tempo passa e divora inesorabilmente qualsiasi aspettativa, incollando sui personaggi le loro frustrazioni. Antonia lotta a mani nude contro le asprezze che la vita le ha riservato e accudisce i suoi cuccioli con una tenacia quasi animalesca, ma resta cristallizzata nella sua antica forma. Gaia cerca in qualche modo di smarcarsi dalla sua condizione sociale, ma scopre a sue spese che nemmeno studiare è un'àncora di salvezza e, a suon di frustrazioni, si condanna a invidiare la felicità altrui, dalla quale un vetro invisibile sembra separarla. La violenza diventa l'unica risposta possibile. Un antidoto contro il dolore di cui il romanzo è la biografia puntuale.

Per raccontarla, Caminito si è affidata a una scrittura che segue lo stato d'animo dei protagonisti: accelera, decelera, talvolta va a briglie sciolte, quasi ne asseconda gli istinti. E il lettore non può far altro che immergersi in questo vortice di sogni mancati, recriminazioni e amori giovanili bruscamente interrotti, che ricordano in parte quelli dei romanzi di Pratolini. E in un certo senso, nonostante i continui cambiamenti cui sono sottoposti, anche i personaggi di Caminito restano aggrappati al loro "quartiere" (sia esso Anguillara o una casa sdentata della periferia romana), così ben tratteggiato dal grande scrittore fiorentino, dal quale appare terribilmente problematico distaccarsi per via di certe differenze sociali che restano impresse sulla pelle come un marchio.

E in effetti il romanzo, inserito nella dozzina del premio Strega, è meritevole di menzione proprio perché racconta con estremo realismo la lotta quotidiana di quei reietti invisibili di cui ci importa sempre meno. E invece Gaia e Antonia puoi incontrarle ogni giorno. Magari su un treno regionale stracolmo di pendolari che si guadagnano un altro domani. O nell'anfratto segreto di qualche vecchio tugurio, all'interno del quale una donna lavora instancabilmente per cacciare a pedate il degrado e alla fine, dall'alto della sua reggia insperata, si asciuga il sudore e sorride. 

L'acqua del lago non è mai dolce

L’acqua del lago non è mai dolce

di Giulia Caminito
Bompiani (2021)




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